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Da Patatas Nana a Uliassi: a Senigallia anche il cibo celebra Mario Giacomelli

Francesca Aliano

18 Aprile 2025

Due mondi lontani, un’azienda che produce patatine in busta e uno dei più grandi cuochi italiani: ad accomunarli l’amore per un gigante della fotografia del Novecento, senigalliese doc, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. Due omaggi completamente diversi ma ugualmente sentiti.

«Giacomelli era il mio vicino di casa a Senigallia quando ero bambino, io abitavo in via Umberto Giordano e lui a 150 metri, in via Verdi; negli anni Ottanta quando giocavo a pallone lo vedevo passare con la sua macchina nera, il sigaro in bocca, i capelli argentati al vento… lui per me era il tipografo della città, in realtà i suoi scatti in bianco e nero, l’inconfondibile stile delle sue visioni e dei suoi paesaggi, avevano già fatto il giro del mondo… oggi trovare alcune sue foto sui pacchetti delle mie patatine devo dire che mi fa un certo effetto». A parlare è Francesco Mazzaferri ideatore con Michele Gilebbi, di Patatas Nana le iconiche chips che hanno cambiato l’immagine delle patatine in busta (solo tre ingredienti, senza conservanti né aromi). 

Mario Giacomelli sugli incarti delle patatine? Ebbene sì, grazie a una geniale intuizione. «Io e il mio socio Michele Gilebbi siamo di Senigallia, la città di Giacomelli. A Michele qualche tempo fa viene l’idea di celebrarlo a modo nostro, ovvero mettendo alcune sue foto sugli incarti delle patatine; io penso che sia un’idea folle, convinto che non avremmo mai avuto il permesso. E invece Katiuscia Biondi Giacomelli, nipote del grande fotografo e responsabile della fondazione che gestisce tutta l’immagine del Maestro, ha accolto la nostra proposta. Le è piaciuta l’idea di renderlo fruibile a tutti, di farlo conoscere al grande pubblico attraverso un’azienda che a suo modo ha fatto una scelta culturale, trasformando l’immagine delle patatine». 

Mario Giacomelli

Katiuscia Biondi Giacomelli ha scelto quattro foto iconiche del nonno: le atmosfere lunari e i solchi profondi delle serie Presa di coscienza sulla natura (1976-’80) e Metamorfosi della terra (fine anni ’80) per i pack delle confezioni da 50 g e 140 g. Sul barattolo dei Fiammiferi, invece, sono finiti i celeberrimi Pretini che giocano nel cortile del seminario di Senigallia, tratti dalla serie Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961-’63), mentre uno scatto della serie Per Poesie (1958), con i ragazzi al luna park, riveste la scatola con la quale vengono spedite le patatine. La limited edition sarà disponibile sino a fine anno, acquistabile sul sito di Patatas Nana e presso altri rivenditori in Italia. Le confezioni si potranno acquistare anche negli store delle location che da maggio ospiteranno due grandi mostre in onore di Giacomelli, due percorsi complementari che approfondiranno le molteplici sfaccettature del suo lavoro: a Roma al Palazzo Esposizioni dal 20 maggio al 3 agosto e a Milano a Palazzo Reale, dal 22 maggio al 7 settembre 2025. 

Dalle patatine a uno dei più grandi cuochi italiani, Mauro Uliassi, anche lui senigalliese doc: «È stato per me una delle persone più importanti, con lui ho conosciuto un artista. Ed è stato molto importante per tutta Senigallia. Venne da noi la prima volta cinque giorni dopo che avevamo aperto nel 1990. Sembrava Gesù Cristo, capelli lunghi: vestiva di bianco d’estate e di nero d’inverno. Mangiò e poi sulla tovaglia trovammo un disegno fatto con il nero di seppia e la salsa ai frutti di bosco, utilizzando uno stecchino, e firmato “Giacomelli 90”. Così siamo diventati amici. Nel 1992 gli chiesi un contributo per la carta dei vini, lui prese una foto di archivio ci lavorò in sovrimpressione, montando sul golfo di Senigallia dei gabbiani in volo. Dopo due mesi tornò e mi chiese se avevo guardato bene. Poi mi mostrò la scritta “Uliassi”, che aveva impresso
La stagione 2025 è dedicata a lui».

Lo schizzo di Mario Giacomelli sulla tovaglia di Uliassi, dopo un piatto di spaghetti al nero di seppia

E quello schizzo che il maestro lasciò sulla tovaglia nel ’90 si ritrova fra le pagine del Lab 2025 (il menu frutto dello studio e della ricerca nel quale il team Uliassi si immerge ogni anno prima dell’apertura, ndr). Naturalmente nel Lab 2025 c’è spazio anche per gli ormai mitici Spaghetti Mario Giacomelli, ma rivisti alla luce di un Mauro Uliassi oggi più maturo e consapevole e fresco di un viaggio in Giappone: spaghetti al nero di seppia, ma con il suo fegato, olio di timut, polvere di limone bruciato e tè lapsang. Ieri e oggi felicemente insieme perché Uliassi è rimasto fedele agli insegnamenti del suo amico e maestro Giacomelli: “Mauro, non dimenticare mai le tue radici”, gli diceva.

Spaghetti Mario Giacomelli